Associazione

Noi conoscevamo molto bene la nostra Vanessa, ma ci mancava – come spesso manca a molti genitori – di conoscere una parte di Lei che la rendeva ancora più straordinaria. Questa stessa parte di Lei oggi vive in tutti quelli che l’hanno conosciuta.
Scoprimmo, grazie all’infermiera che più le era stata vicino, che Vanessa era da tempo a conoscenza del fatto che non ce l’avrebbe fatta. Parlò personalmente con il primario, facendogli promettere di non riferire a noi genitori della sua reale situazione, e acconsentì che questo ci fosse riferito solo dopo che Lei non ci sarebbe stata più.
Per noi genitori era incomprensibile che Lei avesse potuto tenere per sé un peso così grande a soli venti anni. Da sola aveva vissuto quel dramma, che era tutto dentro il suo grande cuore. Ci ponemmo mille domande sul perché della sua decisione e solo con il tempo capimmo cosa voleva comunicarci con quel gesto di fredda consapevolezza. Sapeva che non si sarebbe salvata, ma in ogni caso, per quel poco che le rimaneva da vivere, doveva dimostrare con tutte le sue forze che la gioia regna su tutto. Riuscire a fare felici gli altri, trasmettendo loro la sua immensa forza di volontà, avrebbe lasciato a tutti il suo messaggio più importante: il dono prezioso della vita e l’importanza della condivisione della felicità e della speranza, anche nei momenti più bui.  Non ultimo, il suo grande altruismo la portò a volerci proteggere tutti da una realtà cosi terribile.

Aver compreso questo suo messaggio ha fatto subito scattare in noi il desiderio che i suoi sogni diventassero anche i nostri: aiutare i bambini.

Una volta ci disse:
“…noi adulti siamo lo specchio di ciò che eravamo da piccoli, quindi se riusciamo ad aiutare un bambino piccolo questo da adulto sarà un grande uomo…”
“Papà, meglio io che sono forte, mi dite tutti che sono una guerriera, piuttosto che un povero bambino, piccolo e indifeso.”
Proprio per trasformare queste sue parole in fatti, nel mese di Marzo 2014 è nata l’Associazione O.n.l.u.s. “Vanessa – Un ponte per la Vita e la Solidarietà”, volta a portare un sorriso ai bambini bisognosi e/o malati, che versano in una situazione di svantaggio e di fragilità sociale, e a sensibilizzare alla donazione del sangue e del midollo osseo. Anche quest’ultimo punto nasce da un pensiero scritto da Lei e scoperto da noi solo dopo la sua scomparsa.
“Ho dato un senso alla mia malattia trovando conforto nella fede. Dio mi ha affidato questa missione perché sa che posso affrontarla. Io ringrazio e dono il mio sacrificio in cambio della guarigione di bambini malati e indifesi.”
Una sua precisa volontà sempre manifestata era quella di poter operare nel sociale, tanto da prestare la sua immagine a scopi benefici per l’Associazione Italiana Leucemia, lasciando scritto un suo pensiero sulle locandine dell’evento:
“In un attimo ti trovi catapultata in un altro mondo, quello dei malati, e devi lottare per non impazzire. Adesso ho tutto il tempo per vedere dentro me stessa. Guardo il mondo con occhi diversi e capisco quanto è importante la vita. Amare ed essere amata. Aiutare chi ne ha bisogno. Una tua piccola donazione, anche con un piccolo gesto, quello di donare il sangue o il midollo osseo, è un grande aiuto. Unisciti anche tu assieme a tutti gli altri per aiutarci. Un tuo piccolo gesto può salvare una vita.”
Sempre per quell’occasione posò per delle fotografie, dimostrando come si può essere grandi donne, con forza e fierezza, a soli venti anni, e donando sorrisi, nonostante le cure devastanti della chemioterapia le avessero portato via non solo i capelli ma anche la spensieratezza della sua giovane età. Questa è solo una piccola parte della storia di Vanessa. Tutto quello che sta accadendo attualmente appare indescrivibile.

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